24 July 2009
22 July 2009
Buffalo Mail Art Call
For more information see The Buffalo Field Campaign:
http://www.buffalofieldcampaign.org/
Mail Art Call:
Please make Buffalo themed mail art. Any size, any materials. Please write on your artwork anywhere an unambiguous message such as PROTECT THE YELLOWSTONE WILD BUFFALO
No deadline
No documentation
Send mail art to:
Director National Park Service
Mary Bomar
1849 C Street NW Room 3312
Washington, DC 20240
USA
Yellowstone National Park
Superintendent Suzanne Lewis
PO Box 168
Yellowstone National Park, WY 82190
USA
Secretary of the Interior Ken Salazar
Department of the Interior
1849 C Street, N.W.
Washington DC 20240
USA
21 July 2009
FOUND TEXT
Any size, any technique, free, no returns. Documentation will be online at www.sharonzimmer.com and deadline is October 1, 2009.
Please do not send email entries. Postal mail only!
Sharon Zimmer
16220 Via Solera Cir #106
Fort Myers, FL 33908
USA
Thanks, in FLUX we TRUST...pass this call on to your friends who FLUX their muscles.
Note:
How does altered text differ from "found text"?
Unlike "found text" (in which printed text items are cut, rearranged and glued to a new location), the process of altering text involves highlighting (wanted) and obscuring (unwanted) words, phrases or individual letters of text while retaining their original positions on the original paper.
Cancer can be Beaten
Type: Open
Media allowed: Any
Deadline: Ongoing, but please see website for details.
Details at: http://mailart2.com/
A project designed to put the positive energy of mail art into the hands of people currently battling cancer. The website is a resource for connecting individuals who want to receive mail art with mail artists who have themselves beaten cancer, or, who simply want to share their support.
Submitted work will be scanned and placed on the website. No returns, no printed documentation.
sent in by Dan waber - USA
20 July 2009
Regeneration Art Fest - USA
displayed. 200 entries will be selected by a jury for special
exhibition and posted on the regenartfest.com website.
Regeneration Art Fest distills the post 9/11 world into mixed-media
form and offers a vision of past futures. As novelty increases
exponentially, Regneration Art Fest serves as a time space reference
in timewave zero as we cascade into the baseline of creativity.
Join us September 11 and 12 in Salem and Keizer, Oregon, as we
regenerate the future into the reality of our creation.
Regeneration Art Fest features two days of other-worldly visual art,
film and music in 10 venues throughout Salem and Keizer, including
galleries, cafes, bars and the Capitol. The Fest will also
inaugurate Salem's newest cultural facility, the f-stop visual arts
center, established for the advancement of the visual arts.
Regeneration Art Fest is a Visual Art Mixer program of the Mid-Valley
Video Festival produced in collaboration of Keizer Art Association
and SYN503 Gallery.
CALL FOR ARTISTS
“911-REGENERATION” POSTCARD ART SHOW PRESENTED BY: Keizer Art
Assocition f-stop visual arts center and SYN503.com.
The purpose of the show is to illuminate regeneration in a post 911
world.
SHOW DATES: SEPTEMBER 11TH– SEPTEMBER 30th, 2009
SHOW LOCATION: Coffee House Cafe
SUBMISSION DEADLINE: AUGUST 28th, 2009
THEME: The 9/11 experience and regeneration in the post 9/11 world.
SUBMISSION GUIDELINES:
• Post card size (approx. 4” X 6”) original work - any medium. • 1-3
submissions per artist. • Submissions are anonymous. (If you would
like to be identified as the artist - please put your name on the
front of the postcard.) Images will be displayed online.
• Submissions may be picked up after the show, but will not be return
mailed. • For confirmation of receipt – put email address on back of
postcard. MAIL TO: f-stop visual arts center 335 Grove St NE Salem,
Oregon 97301 USA . DROP OFF AT: f-stop visual arts center 335 Grove St NE
Salem, Oregon 97301 QUESTIONS: contact Jonathan Boys at
syn.gallery.nw@gmail.com or Ross Swartzendruber at
ross@regenartfest.com .
14 July 2009
13 July 2009
A.S. Popov - Russia
Adress:
The A.S.Popov Central Museum of communications
7, Pochtamtskaya str.,
190000, St. Petersburg,
Russia
10 July 2009
BEATLES OR NOT BEATLES ?
Bonjour à tous,
C'est reparti pour un nouveau projet d'Artotem...
En novembre, aura lieu à Ouistreham un festival autour des Beatles organisé par l'association AMA'TALENTS qui souhaite impliquer les autres associations locales.
Dans ce cadre, j'ai proposé de monter une expo d'art postal.
J'espère que vous serez nombreux à être intéréssés par ce projet...
Site du festival
"Beatles or not Beatles ?"
A partir d'une chanson ou d'une image des Beatles, interroger notre monde actuel.
technique et format libres
limite d'envoi : 1er octobre 2009
adresse postale:
ARTOTEM
43, rue Saint Exupéry
14150 OUISTREHAM
FRANCE
"Beatles or not Beatles ?"
From a song or a picture of The Beatles, question the actuel world.
technique and size : free
deadline: 1er octobre 2009
send to:
ARTOTEM
43, rue Saint Exupéry
14150 OUISTREHAM
FRANCE
http://artotem.canalblog.com/
piece shown sent by wackystuff
7 July 2009
One Minute Project
Please spend 1 minute of your creativity
and send me art which is produced during one minute.
Works will be archived, exhibition is planned.
In return I´ll send you one of my one-minute-works.
Format: postcard to Din A4
Deadline: 31.Dec. 2009
Address:
Thorsten Fuhrmann,
Bachstrasse 17,
82386 Huglfing,
GERMANY
6 July 2009
arte postale terzo millannio
L’idea di partenza sulla quale poggiano le teorie mail, è la seguente: non esiste più l’artista, tutti hanno la possibilità e la capacità d’esprimersi creativamente e d’immettersi all’interno del circuito, la comunicazione è liberata e tendenzialmente indipendente dalle istituzioni, dalle mafie culturali o dalle censure capestro di critici e galleristi. Il medium postale scavalca ogni filtro culturale per aprirsi ad una comunicazione intima, gratuita, personale, al di fuori d’ogni binario prefissato. L’interdisciplinarietà e la marginalità d’ogni operazione è assoluta, con tutti i risvolti, negativi e positivi, insiti nell’operazione stessa; la barriera autore/fruitore crolla definitivamente in quanto il destinatario è stimolato a sua volta a rispondere in maniera creativa, se viene a mancare l’andata e ritorno il messaggio perde di valore, se un anello della comunicazione s’interrompe anche la mail art s’interrompe, essa sussiste se è solo nei due sensi e se poi l’arte postale non circola, non è fruita, pian piano essa muore. Invii postali, cartoline, xerox, poesie visive, fax, messaggi che navigano in internet, fanzine, ingolfano l’etere, i cavi ed i sacchi dei nostri già affaticati postini, così si scriveva almeno fino a qualche anno fa; anche se è impensabile poter effettuare un censimento globale della mail art, la sua popolazione è stata stimata da Michael Crane e Mary Stofflet in Corrispondence Art, aggirarsi attorno dalle dieci alle ventimila unità nel periodo della fine degli anni settanta. Se teniamo conto che il numero di esposizioni, progetti e praticanti è certamente aumentato nel corso del decennio successivo che segna il periodo di massima espansione della mail art, segnando il passo solo in questi ultimi anni, non dovrebbe esser troppo lontano dal vero una stima complessiva di almeno cinquanta o centomila individui che per periodi più o meno brevi di tempo hanno fatto parte della rete postale, questo almeno è quanto afferma Vittorie Baroni. Un numero certo troppo elevato per un qualsiasi gruppo o movimento artistico che voglia presentarsi con una sua precisa e unitaria identità, ma anche un numero, in fin dei conti risibile rapportato alla popolazione del pianeta se vogliamo considerare l’arte postale alla stregua d’un fenomeno culturale.
Se vogliamo invece considerarlo anche in prospettiva statistica, la mail art è qualcosa d’indefinibile che si colloca a metà strada fra due estremi con sue caratteristiche peculiari: è molto di più d’una confraternita d’amici di penna, ma molto di meno di una moda planetaria, risulta impossibile da censire materialmente – chiunque può inventarsi o scoprirsi mailartista – anche se a ben vedere sono poche centinaia i networker rimasti attivi in rete per più di un decennio o addirittura poche decine quelli attivi per due decenni o più. Uno sguardo d’insieme sulla metamorfosi avvenuta nella scena mailartistica dalle origini ad oggi può servire a questo punto per dissipare qualche dubbio sulle reali dimensioni del fenomeno. Lasciando da parte i precursori, di cui fin troppo si è detto, l’arte per corrispondenza degli anni ’60 è un’attività quasi carbonara, che si sviluppa più o meno contemporaneamente in diverse parti del globo, soprattutto grazie alle liste FLUXUS sia in Europa sia negli USA, alle reti di corrispondenza tessute da Ray Johnson, e i contatti fra poeti sperimentali nell’America Latina. Il fatto che non esistessero ancora modelli a cui conformarsi, rende la mail art di questo decennio, estremamente varia, fresca e imprevedibile. Il numero relativamente ridotto di praticanti permette di mantenere alto il livello di comunicazione personale, lo scambio intimo e approfondito. Questi primi praticanti lo sperimentalismo intermedia, si considerano artisti tout court che usano anche il mezzo postale, a fianco di numerosi altri. Le posizioni mutano con le prime grandi esposizioni degli anni ’70, che agiscono come veri e propri virus, contagiando e ispirando decine di nuovi praticanti. Il processo poi si replica a catena, dando vita ad una seconda generazione di operatori che non hanno problemi ad autodefinirsi specificatamente artisti postali.
Si consolida così una serie di consuetudini per quanto riguarda l’organizzazione di mostre e progetti, cominciano a distinguersi autori specializzati in particolari aspetti dell’attività postale: timbri, francobolli, cartoline, buste, ecc.
Prende forma anche lo spirito di rete, il senso d’appartenenza ad una comunità internazionale con la formazione di numerosi gruppi e sottogruppi ad imitazione della New York Correspondance School. Dopo la metà degli anni ’70, parallelamente all’esplodere del fenomeno punk, inteso nel suo complesso di ramificazioni sub-culturali, grafico-visive e comportamentali, oltre che come corrente musicale, l’arte postale subisce una graduale, ma sostanziale trasformazione: da espressione in fin dei conti coltivata da una più o meno cerchia d’artisti e poeti professionisti e semiprofessionisti, si passa ad una pratica allargata che coinvolge migliaia di persone dei più diversi strati sociali col conseguente disturbo di un buon numero d’artisti e pionieri del genere, che non vedono di buon occhio questo processo di popolarizzazione. La crescita del numero di operatori si accompagna ad una progressiva diffusione dei contatti in paesi diversi da quelli ove la mail art ha avuto origine. Negli anni ’80 mentre nell’arte ufficiale, dopo le eccentricità dei due decenni precedenti, le redini tornano saldamente in mano ai mistificatori delle leggi del mercato, critici, galleristi, mafie culturali, ecc., con un reazionario ritorno in auge della pittura da cavalletto, transavanguardie, ecc., la strada della mail art diverge sempre più da quella delle biennali, piene di tele gigantesche e costosissime, ma prive di aura, cercando invece spazi in aree spiritualmente più affini, privilegiando sempre la propria miniaturizzazione del mondo all’insegna del "piccolo è bello". Con un’età media dei praticanti che da 30, 40 dei decenni precedenti, tende ad abbassarsi sui 20, 30 e anche meno, la terza generazione di arte postale s’avvicina a quelle sub-culture giovanili che hanno mantenuto in vita attitudini di ricerche interdisciplinari: il mondo delle fanzine autoprodotte, delle etichette musicali indipendenti, della small press alternativa, circuiti d’autori impegnati in tendenze artistiche messe in disparte dal mercato, quali body art, performer, copy art, video art, poesia visiva e concreta, ecc. fino alle nascenti comunità di hacker e navigatori (cow boy) del cyberspazio.